Fatti e interpretazioni
Nessuno, creda a me, è mai correttamente informato di qualcosa, nemmeno l’informatore. Che, sotto l’impatto dell’avvenimento, ne racconta ciò che, sul tamburo, riesce a saperne, e che non è mai tutto ciò che è realmente avvenuto. Lo stesso dicasi per le ricostruzioni di avvenimenti passati su cui non mancano i documenti, che però vengono regolarmente contraddetti dalla successiva scoperta di altri documenti.
Nemmeno gli storici più scrupolosi sfuggono a questo relativismo e soggettivismo dell’informazione. Ce ne sono che tuttavia si accapigliano sui motivi della disfatta di Napoleone a Waterloo. Fu colpa dell’inattesa defezione di Grouchy o merito dell’inatteso intervento di Blücher? Ogni avvenimento, presente e passato, esige un’interpretazione. E non c’è interpretazione - anche la più onesta, cioè la più completa di tutti gli elementi e particolari - che, dando più rilievo ad alcuni di essi invece che ad altri, non ne alteri la visuale.
Da Corriere della Sera, “La Stanza di Montanelli”, 2 aprile 2000. Anche in I. Montanelli, Le nuove stanze, BUR, 2001, p. 434.
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Indro Montanelli in una caricatura di Forattini