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2 giugno
L'attentato a Indro Montanelli«Vigliacchi, mi hanno fottuto»: così disse Montanelli immediatamente dopo l’attentato a Dino Messina, all’epoca collaboratore dell’«Avanti!», che casualmente si trovò ad assistere all’agguato.
Era il 2 giugno 1977. Montanelli si trovava a Milano, in via Manin. Una delle tante mattine in cui si recava a piedi da casa al lavoro verso la redazione del suo ‘Giornale’
Lo seguivano due uomini, che, una volta arrivato in Piazza Cavour prima gli chiesero se fosse lui Montanelli e poi lo colpirono con 4 proiettili: 3 gli attraversarono la coscia destra e l’altro trapassò un gluteo fermandosi contro il femore sinistro. Montanelli fortunatamente, si salvò. La banda armata si rivelò poi appartenere al noto gruppo delle Brigate Rosse, autori di vari attentanti soprattutto negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso. La condanna dell’episodio, fu poi pressochè unanime ma colpì il titolo che uscì il 3 giugno sul Corriere della sera, in prima pagina, che non menzionava Montanelli e si limitava al termine giornalista. Dieci anni dopo Montanelli volle incontrare e poi perdonare i suoi attentatori, condannati all'ergastolo per parecchi altri gravi reati , Lauro Azzolini e Franco Bonisoli.
A questo link l’articolo che descrive il fatto, formato Dino Messina |