Fondazione Montanelli Bassi
 
12 giugno

Ricorrenze: Silvio Berlusconi


 
 «Mi mostrava tutti quei loculi intorno al suo sarcofago da faraone e mi diceva: ‘Indro, vedi, questo è il cerchio dell’amicizia. Lì andrà Fedele Confalonieri, lì Marcello Dell’Utri…’. Poi, a tradimento, mi indicò un loculo vuoto: ‘Ecco, lì io sarei veramente onorato se tu, Indro, volessi…’. Aveva l’aria ammiccante, come se stesse facendomi l’onore più grande della mia vita. Io, appellandomi a tutti gli scongiuri che mi vennero in mente, ammutolii. Poi mi venne di rispondere: ‘Domine, non sum dignus!’. E me la diedi a gambe»

Indro Montanelli, 1987. Da: Indro: il 900. Racconti e immagini di una vita straordinaria, di Marco Travaglio (Rizzoli)

Il 12 giugno di due anni fa' se ne andava Silvio Berlusconi (29/9/1936-12/06/2023). Imprenditore e politico italiano, fondatore del gruppo Fininvest e di Forza Italia, quattro volte Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, nel 1977 entrò nella società del quotidiano fondato da Montanelli, Il Giornale e nel 1979 aumentò la sua quota divenendone azionista di riferimento. Con la decisione di entrare in politica e, al contempo, con la conseguenza di condizionare indirettamente la linea de 'Il Giornale', provocò un'insanabile rottura con Indro Montanelli, allora direttore, che decise di mollare per poi fondare un nuovo quotidiano: 'La Voce' (e molti dei suoi giornalisti lo seguirono per collaborare).
La suddetta 'rottura' vide uno scambio di lettere 'aperte' tra i due, pubblicate sul 'Giornale' di quei giorni (gennaio 1994). Ne riportiamo  un estratto; a seguire il link a un suo commento sul successo ottenuto da Berlusconi.
 
Caro Silvio, credevo che il nostro colloquio di ieri in via Rovani fosse privato e tale dovesse restare. Ma poiché ne rendi pubblici i contenuti, ribadisco l’opinione che ti ho manifestato:
Considero il tuo ingresso nella vita politica una iattura soprattutto per te; e siccome non sono un servo sciocco come quelli di cui ti sei servito in televisione per denigrarmi ho creduto che fosse mio dovere dirtelo, e lo credo ancora.                        
Coloro i quali si schierano dalla mia parte non lo fanno, o almeno non lo fanno soltanto per amicizia; lo fanno per difendere un principio che tu hai dato l’impressione di violare… i colleghi schieratisi dalla mia parte (praticamente tutti) hanno voluto difendere in me il diritto di un direttore alle responsabilità della linea del giornale. (...)
A questa mia franchezza hai risposto venendo in assemblea di redazione a proporre un rilancio del “Giornale” purché adottasse una linea politica diversa per sostanza e per forza da quella seguita da me e con questo hai sbarrato la strada ad ogni possibilità d’intesa. Ti auguro con tutto il cuore di non pentirti delle tue decisioni, io sono sicuro di non pentirmi dei consigli che ti ho dato.  Tuo, Indro.

Indro Montanelli, da 'Il Giornale, 10 gennaio 1994. Il testo è presente anche nei seguenti volumi: Ve lo avevo detto. Ve lo avevo detto. Berlusconi visto da chi lo conosceva bene. Di Indro Montanelli, prefazione di M. Fini (Rizzoli); Montanelli mon amour: Il Principe del giornalismo raccontato dalle grandi firme de il Giornale (Saggistica Il Giornale); Come un Vascello pirata. Indro Montanelli. A cura di Luigi Mascheroni (Rizzoli)

Montanelli commenta 'il successo' di Berlusconi: https://www.youtube.com/shorts/hYPn81FMmvY


     
   
             Indro Montanelli con un 'giovane' Silvio Berlusconi
 

                  

       la copertina del volume "Ve lo avevo detto" di Indro Montanelli
 
           

             la copertina del volume di Marco Travaglio, 'Indro, il 900'



     

 
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