Fondazione Montanelli Bassi
 
16 giugno

Ricorrenze: Mario Rigoni Stern



 “(…) io nutro per Mario Rigoni Stern qualcosa di più che una semplice ammirazione letteraria. Anzi, in questo mio sentimento la letteratura c’entra poco, e non perché quella sua non sia di preziosa e sopraffina qualità; ma perché in lui vedo ed amo uno dei caratteri rari a trovarsi fra gli essere umani in generale e quasi mai fra quegli italiani: l’orecchio alle voci della natura, della solitudine e del silenzio, tipico dei nordici da cui certamente egli discende.”

Indro Montanelli, La Stanza – Quanta ammirazione per Mario Rigoni Stern. Corriere della Sera, 8/5/2001
 

Il 16 giugno del 2008 ci lasciava Mario Rigorni Stern, militare e scrittore italiano. Autore del libro Il sergente nella neve (1953), un'autobiografia della ritirata di Russia, è ritenuto da molti critici letterari uno dei più grandi ed intensi scrittori dell'Italia del dopoguerra.

Montanelli ne provava ammirazione, evidenziandola in alcuni articoli e citazioni, come nella seguente estratta da una delle sue Stanze del Corriere della Sera:
 

“Purtroppo, dato il suo modo di vivere ritroso e riservato, l’ho conosciuto tardi, solo pochi anni fa, e a tal punto ne fui conquistato che fui tentato di lasciare la città e di trasferire i miei penati ad Asiago, la città sua, per vivere i miei ultimi anni in compagnia sua e di Ermanno Olmi (…).

Mettendo a confronto la mia scarsa e frammentata esperienza di guerra sul fronte russo con la sua, mi accorsi che di quel Paese, di quell’esercito e di quel popolo avevo capito ben poco e lui invece tutto. Ma non fu questo a incantarmi; furono i racconti di caccia, e l’idea che della caccia entrambi avevamo, e il rapporto che attraverso di essa ritrovavamo con la natura e i suoi abitanti.

Nessuno sa raccontare i silenzi del bosco e quelli dei suoi abitanti come Rigoni.”

 
         
 

     



     

 
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